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Revolution, il racconto di una rivoluzione culturale in 500 oggetti

Si chiama Revolution. Musica e ribelli 1966-1970, dai Beatles a Woodstock la mostra che arriva a Milano dal V&A Museum di Londra per raccontare le storie, i protagonisti, i luoghi di quel breve e densissimo periodo, gli anni tra il 1966 e il 1970, che cambiò per sempre le vite di una generazione intera.  Sono gli anni che hanno scardinato le basi della società postbellica, plasmando in maniera innegabile il nostro stile di vita attuale.

Alla Fabbrica del Vapore, dal 2 dicembre 2017 al 4 aprile 2018, sono in mostra oltre 500 oggetti-testimonianze di momenti, vite eccezionali, canzoni che hanno segnato la storia, abiti che hanno fatto tendenza (e scandalo), film indimenticabili, attimi – per chi in quegli anni c’era – da rivivere.

La travolgente onda della cosiddetta “Revolution” arriva dall’Inghilterra e porta con sé cambiamenti radicali che vanno dalla crescente attenzione per i diritti umani, al multiculturalismo e a nuove politiche neoliberali, passando per il boom scientifico e ovviamente la musica, la moda e l’arte in generale.

La rivoluzione nella moda è il segno più visibile del cambiamento di quegli anni, il modo più immediato per comunicare agli altri le proprie scelte: il rifiuto delle regole imposte, la volontà di non essere come i padri e le madri. Rivoluzione è l’idea che scoprire le gambe sia il punto di partenza per scoprire le nostre ipocrisie, e lasciare che ognuno possa vivere la vita che vuole nel segno del sesso che desidera; che il colore della pelle sia meno importante delle parole che offendono la nostra dignità, di qualunque colore siano; che la tecnologia ha senso solamente se fa rima con democrazia; che la musica sia una voce, un grido, un manifesto e infine un mezzo per cambiare quello che non va bene perché non fa del bene al nostro vivere collettivo.

In mostra anche l'espressione del tempo nella moda italiana: insieme alle immagini di Blow Up e nella passeggiata in Carnaby Street una serie di abiti evidenziano l'emulazione ma anche la capacità artigianale, unica del made in Italy, che crea la trasgressione senza mai dimenticare la qualità.

La mostra è promossa e coprodotta da Comune di Milano-Cultura, Fabbrica del Vapore e Avatar – Gruppo MondoMostreSkira, in collaborazione con il Victoria & Albert Museum.  

 


01/12/2017


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