Inchieste e ispirazioni

Prezioso, magnetico, immortale oro

Quali sono i colori che esprimono il lusso? Diverse, nel corso della Storia, sono state le tonalità con le quali si è identificata l’espressività cromatica del prestigio e della ricchezza: dal blu ottenuto con lapislazzuli tritati, al porpora estratto dai molluschi del Mediterraneo, ma anche il nero e il bianco. Al mutare dei significati del lusso, sono di volta in volta cambiati i colori che ne hanno espresso i valori. Uno solo però da sempre è rimasto sinonimo di lusso: l’oro. Capace di tarsmettere le sfavillanti suggestioni del metallo pù duttile e inalterabile, l’oro è simbolo indiscusso di eternità e regalità.

Di Massimo Caiazzo | su PRINT 68 


La parola lusso deriva dal latino luxus, abbondanza,che ha origine dalla radice lux, luce. Il suo significato è difficile da descrivere in modo esaustivo poiché nel tempo ha assunto valenze e forme diverse. Al lusso corrisponde un grado di perfezione provato dai nostri cinque sensi che, per essere tale non può che suscitare una reazione umana alquanto disprezzabile: l'invidia. L'oro, le pietre preziose, le opere dell'intelletto umano, oltre al valore intrinseco della bellezza, devono avere anche un elevato valore economico e di conseguenza un forte valore simbolico per essere considerati status symbol. Il lusso come tale è dunque esclusivo, una prerogativa degli aristocratici che da sempre è un simbolo di potere.

Con la rivoluzione industriale nasce il lusso borghese fatto di raffinate, ma non esclusive follie riservate a pochi privilegiati. Oggi lo scenario è cambiato: il lusso è alla portata di fasce sociali sempre più ampie. Il lusso contemporaneo è innanzitutto sogno, evasione dalla realtà alla ricerca di gratificazioni e sicurezze. A fare la differenza sono anche valori come l'eticità e la rinnovabilità delle risorse energetiche che stanno affermandosi sempre più come valore aggiunto. Forse la definizione più adatta al lusso è "attenzione apportata all'arte di vivere" emotivamente coinvolgente, ma non sempre costosissimo. A esprimere l'aura del lusso sono senz'altro i colori. In ogni epoca, levariazioni di tonalità hanno caratterizzatoi diversi significati del lusso cambiando colore a seconda dei contesti geografici, storici, sociali e politici.

BLU
Il costosissimo blu ottenuto con lapislazzuli tritati, chiamato oltremare perché giungeva dai porti d’oriente, impreziosiva i capolavori dei grandi maestri da Giotto a Michelangelo fino ad Antonello da Messina. Il suo costo era talmente elevato che al conferimento dell'incarico, prima di essere consegnato all'artista, il blu oltremare veniva accuratamente pesato dal committente e non erano rari i casi di denunce nei confronti di pittori disonesti che trattenevano per loro parte del prezioso pigmento.

PORPORA
Il porpora, una tinta di valore inestimabile, anticamente veniva estratto da due specie di molluschi del Mediterraneo, noti in latino con il nome di buccinum e purpura. Ogni mollusco forniva una sola goccia di colorante e proprio per questo divenne un colore regale. I Fenici furono i primi a produrlo e da loro ne appresero l’arte i Greci e il mondo Romano, dove il porpora era riservato solo ai personaggi di alto rango. Usato per fregiare i drappi dei senatori, tingeva interamente le tuniche dell’imperatore, che nella Roma imperiale del IV secolo era l’unico ad avere l’esclusiva del porpora.

NERO
Il nero del lutto (che deriva da lusso) già in uso presso i Romani, fu riportato in auge alla corte di Luigi XII sul finire del Quattrocento. Ma il suo grande successo come simbolo del lutto arrivò nella seconda metàd el cinquecento in Spagna quando Filippo II lo impose alla sua corte per morigerare i costumi durante le cerimonie funebri. Non a caso infatti il termine nero deriva dal latino nìgrum, che a sua volta trae origine dalla radice greca νεκρόσ, che significa appunto morto. Il nero ancora oggi è considerato il colore dell’eleganza anche perché, provocando otticamente un restringimento del campo visivo, ha un effetto snellente in linea con gli attuali canoni di bellezza. Inoltre, gli oggetti neri danno l’impressione di essere più pesanti di quelli bianchi, un indice di qualità nei prodotti di lusso dove nero significa spesso alta gamma.

INDACO
L’indaco, nella tintura dei tessuti era tra i più ricercati colori naturali. Il termine deriva dal greco Ἰνδικὸν che significa colorante indiano. In Latino indicum indicava una materia colorante fra il turchino e l'azzurro che si ricavava dalle foglie di diverse piante originarie delle Indie orientali. Per secoli fu considerato un colore di lusso, per l'alto costo derivante dal trasporto via mare, fino a quando l'avvento di navi più velocie sicure, ne provocò il crollo del prezzo di mercato. E pare che il jeans, come abito da lavoro, sia nato proprio per riciclare le enormi quantità di indaco, oramai pressoché prive di valore, che giacevano nei depositi di Genova.

BIANCO
Il bianco è il colore della luce e per questo è universalmente considerato emblema della spiritualità ed è identificato come il nuovo colore del lusso che oggi è sinonimo di sostenibilità e cura dell'ambiente. Infatti, la sua grande popolarità scaturisce anche dalla pubblicazione di alcune ricerche scientifiche. Al simposio dei premi Nobel tenutosi a Londra, Chu, autorevole studioso di mutamenti climatici, ha dichiarato che verniciando i tetti e le automobili di bianco, colore che riflette la luce solare senza assorbire il calore, sarebbe addirittura possibile ridurre il livello del riscaldamento globale del nostro pianeta e per questo il bianco è il colore più efficace per la salvaguardia e la difesa dell'ambiente. Non a caso in latino albus deriva da “alba” e in greco antico λευκότης significa colore della luce, mentre è sorprendente notare come l'aggettivo bianco abbia addirittura origine dall'anticov ocabolo tedesco blank, splendente, che si riferiva all'abbagliante del riflesso delle spade (arma bianca).

ORO
Ma c'è un solo colore che da sempre è sinonimo di lusso, l'oro, dal latino aurum, alba scintillante, che contempla numerose parole composte e derivati, tra cui aureola. Aurum viene dal più antico ausom sabino che forse arriva dal celtico auso, luce del mattino, tutte variantidella radice indoeuropea awes, ardere, rilucere, che si riferisce all'aurora ed è riconducibile al sanscrito ushas, splendente, mentrela forma greca χρυσός come anche il nome del sovrano della Lidia, Creso che significa ricco sfondato, sono invece di origine semitica araba e persiana. Metallo duttile e inalterabile l'oro sancisce l’origine divina del potere, è il simbolo della regalità, dell’eternità e dell’ indissolubilità dei legami. Colore di Mitra in Persia, di Apollo in Grecia e dell'aureola nel cristianesimo. Gli Egizi furono tra i primi a usarlo come pigmento, ma è sicuramente nel periodo bizantino che l’oro raggiunge il culmine. I mosaici di Ravenna celebrano l'epifania di Giustiniano e dell'Imperatrice Teodora, accompagnati dai personaggi della corte raffigurati su sfarzosi sfondi d’oro che ne evidenziavano il lignaggio politico e religioso. Il colore oro varia da una tonalità rossiccia ad una giallo chiaro ed arriva al verde pallido in proporzione alla quantità di argento contenuto nelle leghe ternarie (oro, argento e rame) e conferisce agli oggetti un’aura antica e ricercata ma va usato con cautela a causa della connotazione kitsch che assume quando diviene preponderante. Infatti, il suo uso come colore dominante è raro, l’alto costo ne limita l’impiego ai dettagli e per questo, anticamente veniva usato principalmente per realizzare monili o per impreziosire edificireligiosi e appartamenti regali.


 


26/02/2018


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