Interviste

La sostenibilità infusa di Teaology

Innovazione di prodotto, packaging green. Parliamo con Cecilia Garofalo, fondatrice del giovane brand italiano Teaology, dell’approccio contemporaneo a una cosmesi di altissima qualità, etica e buona per l’ambiente.

Di Achille Perego | Su PRINTLovers 89

Un beauty sempre più eco-friendly. Non solo nel contenuto, ma anche nel contenitore. Il percorso verso un packaging green e biodegradabile, dando l’addio alla plastica – ma anche puntando allo “zero rifiuti” – è diventato quasi obbligato per l’industria della cosmetica. Dai grandi marchi internazionali alle start up del settore sia italiane, sia estere e comunque presenti nel nostro Paese. Un percorso condotto con partner di riferimento come le aziende di stampa e in particolare le cartotecniche, perché la sostenibilità passa da una parte dallo sviluppo di nuovi materiali con materie prime rinnovate e rinnovabili, e dall’altra proprio da un innovativo utilizzo di carta e cartoncino. È il caso di Teaology, un nuovo brand che oltre all’innovazione di prodotto ha scelto fin dall’inizio anche un packaging green. Teaology è stata fondata, partendo dal grande amore per il tè, nel 2016 da Cecilia Garofalo, che ha dato forma e sostanza a una linea di skincare che del tè esaltasse tutte le straordinarie qualità attraverso un brevetto esclusivo. Garofalo ha investito i suoi studi in economia e la sua professionalità, maturati in tanti anni di attività nel marketing di importanti multinazionali della bellezza, per materializzare il proprio sogno.

«Con Teaology – racconta – abbiamo portato l’uso del tè a un nuovo livello per offrire i vantaggi di uno skincare efficace, pulito e sostenibile». Una sostenibilità che non poteva non riguardare anche il packaging di questo nuovo brand della cosmetica le cui linee di prodotti oggi sono distribuite in oltre 25 Paesi al mondo attraverso profumerie selettive, department store e l’e-commerce. Il brevetto (Tea Infusion Skincare) che sta alla basa del successo di Teaology, aggiunge la fondatrice dell’azienda che ha il quartier generale a Monza, «è una tecnologia unica che permette di utilizzare vero infuso di tè nelle formule cosmetiche al posto dell’acqua».

L’attenzione alla salute della pelle e in generale al benessere dell’organismo quando si utilizzano i cosmetici si traduce nella scelta dei tè biologici più adatti (nero, bianco, matcha, verde, blu) da inserire in ogni prodotto in base ai principi attivi. Un’offerta che ormai comprende numerose linee, dalle creme per il corpo ai profumi, dalla cura degli occhi a quella del viso, dalle maschere per viso e collo alla Yoga Line. E prodotti che già sono diventati, sia per il contenuto, sia per il packaging, delle icone, come il Green Tea Detox Face Scrub, una crema-burro esfoliante detossinante, il Matcha Tea ultra firming face cream, tonificante, ridensificante e idratante, il Bancha Oil, un concentrato antiossidante, nutriente e illuminante con il 99% di ingredienti di origine naturale, l’Happy Skin balsamo di bellezza multifunzione e il Peach Tea Hydra cream, una crema viso con infuso di Tè Blu, acido ialuronico e prebiotici levigante e illuminante. Prodotti sostenibili che richiedono imballaggi altrettanto ecofriendly.

«Crediamo nell’importanza del riciclo e della raccolta differenziata – spiega Cecilia Garofalo – per questo ci impegniamo a usare imballaggi il più possibile riciclabili e in monomateriale per semplificare lo smaltimento. Quindi scatole e imballi sono 100% riciclabili e realizzati con carte certificate, provenienti da foreste gestite in maniera responsabile, prive di acidi e metalli pesanti. Anche per i contenitori di plastica l’approccio è quello del 100% di riciclabilità, e preferiamo quindi contenitori realizzati con materie prime di origine vegetale come gli scarti di lavorazione della canna da zucchero e a ridotta emissione di CO2. La totale riciclabilità riguarda anche i contenitori di vetro mentre, nel caso in cui il tipo di materiale non sia ancora riciclabile, lo evidenziamo nella sezione ‘come riciclare’ presente sul nostro sito».

Il settore della cosmetica sta puntando, sempre nell’ambito della salvaguardia dell’ambiente, non solo alla riciclabilità del packaging ma anche a ridurne il più possibile la presenza. «Sul fronte dell’overpackaging – prosegue Garofalo – abbiamo eliminato i foglietti illustrativi nelle confezioni, risparmiando così oltre 500 kg di carta all’anno. Ma abbiamo eliminato anche gli accessori superflui e non riciclabili come spatoline di plastica e pennelli. In generale il materiale di imballaggio dei prodotti è ridotto al minimo: questo permette di utilizzare minor quantità di materie prime e di diminuire l’impronta energetica necessaria alla produzione, al trasporto e quindi allo smaltimento».

Per la cosmetica non sempre è stato possibile, e lo è ancora, coniugare un packaging green con la conservazione nel tempo del contenuto, a partire dalla salvaguardia dei principi attivi. «Le risorse naturali sono limitate e vanno preservate, la scienza offre un’alternativa sicura per evitare lo sfruttamento incontrollato di materie prime preziose per il pianeta e per la vita dei suoi abitanti» dice ancora Cecilia Garofalo. «Siamo convinti che la scienza sia una risorsa indispensabile per una cosmetica efficace, sostenibile e pulita. Un imballaggio sostenibile deve soddisfare una serie di requisiti: conservazione sicura del prodotto, essere prodotto con materiali sostenibili e poter essere riciclato quando avrà portato a termine il suo compito. Per questo continuiamo a ricercare con i nostri partner e fornitori – aziende italiane specializzate nel settore cosmetico e attive, anche per quanto riguarda la stampa e la cartotecnica, nella ricerca di soluzioni innovative e materiali sostenibili – packaging di primo e secondo livello che rispondano in pieno a questi requisiti».

Qualche esempio ben riuscito di questo binomio tra sostenibilità del packaging e conservazione adeguata del prodotto? «Per esempio – dice Garofalo – Matcha Pore cleansing stick. La sua formula 3 in 1 richiede un packaging particolare con riempimento dal fondo e a tenuta. Lo stick è in monomateriale, si ricicla completamente nella plastica facilitando la raccolta differenziata e lo smaltimento. È in polipropilene 100% riciclabile, un materiale eco-responsabile perché limita l’impatto ambientale e allo stesso tempo garantisce una perfetta sicurezza in termini di igiene e conservazione del prodotto». Un altro esempio di packaging sostenibile buono per la pelle e per l’ambiente? «Il Green Tea Mist ha come contenitore una bombola in alluminio riciclabile caratterizzata dalla tecnologia aerosol Bag on Valve. Il BoV è costituito da una valvola a cui è saldato un sacchetto. Il prodotto viene inserito all’interno del sacchetto e come propellente viene utilizzata semplice aria compressa e nessun gas infiammabile. In questa condizione il prodotto si mantiene integro e puro poiché rimane sempre separato dal propellente. Quindi possiamo parlare di tecnologia zero sprechi perché permette l’ottimale svuotamento del prodotto fino al 99%. Migliora la sua conservazione e si usa in qualsiasi posizione (360°). Non necessita di gas propellenti, è igienico e sterilizzabile e riciclabile».


03/12/2021


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