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Il visual calendar di Grafical: dalle origini alla Grafisfera

Li si può scorgere appesi ai muri di grandi agenzie di comunicazione, negli studi dei designer, negli uffici di importanti aziende. Impossibile non notarli, impossibile confonderli. I Visual Calendar firmati Grafical sono diventati, in sedici anni, un simbolo riconoscibile, un piccolo culto per clienti e collaboratori che, puntuali, ogni anno si pongono la stessa domanda: “chissà cosa si saranno inventati stavolta?”

Tutto è cominciato quasi per scherzo, con un’intuizione che oggi si può definire geniale. Era il 2009. Sul tavolo, il solito calendario aziendale: grigio, impersonale, identico a mille altri. In certi casi addirittura kitsch, con immagini fin troppo ammiccanti da far alzare le sopracciglia più che strappare sorrisi sinceri. E in quel momento, uno dei fondatori di Grafical si lasciò scappare una frase che suonò come una sfida: “ma perché nessuno fa un bel calendario colorato, bello davvero, stampato come si deve?”

La risposta non si fece attendere. Nel 2010 vide la luce il primo Calendario Grafical illustrato. L’anno seguente, arrivò “FFW” – avanti veloce – che invece proponeva fotografie d’autore. Ma, com’è noto a chiunque conosca la filosofia Grafical, accontentarsi non è mai stata un’opzione.
Anno dopo anno, quel calendario si è trasformato. È diventato più audace, più colorato, più eccentrico. Ma anche un vero e proprio manifesto delle potenzialità della stampa: un laboratorio di sperimentazione, un’esplosione di tecniche inaspettate. Vernici fosforescenti che si illuminano al buio, inchiostri profumati al limone o al rosmarino, lettering fuori scala, carte materiche, lamine e rilievi. E poi, ogni volta, un tema nuovo: per far sorridere, riflettere, stimolare la curiosità, raccontare il mondo da una prospettiva diversa.

Grafical ha viaggiato tra le sottoculture urbane, ha indagato la relazione tra l’essere umano e ciò che lo circonda, ha attraversato universi immaginari, osservato la realtà attraverso il caleidoscopio delle esperienze. Per il 2026, la sfida è stata ancora più ambiziosa: un viaggio alla scoperta della Grafisfera. I più attenti ne avranno già colto un’anteprima lo scorso maggio a Milano, durante Packaging Première. Un assaggio di ciò che promette di essere l’edizione più sorprendente di sempre.

Grafisfera: il Visual Calendar 2026 di Grafical
Come accade nei racconti più avvincenti, anche il pianeta Terra rivela la propria essenza strato dopo strato. C’è la Geosfera, solida e potente, grembo della materia primordiale. Poi la Biosfera, palpitante e generosa, dove la vita esplode in tutte le sue forme. Ma il vero prodigio risiede in un terzo livello, più impalpabile e misterioso: la Noosfera. Qui il pensiero umano tesse la propria trama, dando vita a ciò che nessun’altra creatura riesce a generare.

È in questa dimensione, dove la coscienza si fa linguaggio e il pensiero si traduce in segno, che l’essere umano esercita la sua facoltà più sorprendente: trasformare l’idea in immagine, l’astrazione in racconto, l’invisibile in rappresentazione. Nessun altro essere vivente possiede questa capacità. Da questa scintilla unica, nasce il concetto stesso di Grafisfera: la sfera della rappresentazione grafica umana, un universo fatto di intuizioni visive e codici simbolici.

La Grafisfera è un regno. Forse reale, forse mentale, ma comunque tangibile nell’effetto che produce: qui i colori diventano emozione, i simboli diventano messaggi, le forme raccontano storie. Ed è proprio in questo regno che il nuovo Visual Calendar 2026 di Grafical invita a entrare. Ogni mese, una finestra. Ogni pagina, un invito ad aprirne un’altra. Un viaggio che procede per scoperte, senza mai svelare tutto.

Dal prossimo novembre, sarà disponibile online in una tiratura limitata di soli 100 esemplari. Un oggetto da collezione, raro, imperdibile. Il calendario si può preordinare qui https://www.grafical.it/it/calendario/

 


27/11/2025


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