Fotografia

Il nomadismo visivo di Cristina Omenetto in un calendario d'autore


È di Cristina Omenetto la firma del Calendario Epson 2018. Le dodici immagini selezionate sono tratte da Terre di Passo, il lavoro con il quale la fotografa ha dato una lettura del tutto originale al paesaggio: lontane da un’intenzione descrittiva, le fotografie di natura, acqua, ghiaccio, siti archeologici e monumentali sono improvvise ed effimere, indefinite e inafferrabili, rappresentando i continui movimenti dello sguardo, i pensieri e gli stati d’animo dell’artista.
Omenetto ha lavorato su questo tema per alcuni anni in modo non sistematico, ma guardando a posteriori le fotografie, raccolte nel corso dei suoi viaggi di lavoro o di vacanza, si è resa conto che c’era un filo conduttore, come spesso accade per lavori liberi da committenze.
“Queste fotografie – racconta Cristina Omenetto – mi hanno portato a riflettere sul nomadismo visivo. Mi è venuta subito alla mente la migrazione. In particolar modo quella degli uccelli, che nel loro spostarsi da un luogo ad un altro si posano qua e là per raccogliere le forze prima di ripartire per la meta finale. In tutto questo spostarsi e fermarsi vedono cose che li colpiscono e se ne ricordano, ne fanno tesoro.”
Per creare questi scatti, Omenetto si è affidata alla sua fedele compagna, la “modesta” Holga, una macchina fotografica economica che è stata anche definita toy camera: la tecnologia ridotta al minimo, l’uso di materiale povero e il difetto
tecnico divengono il punto di forza espressivo. Entrando nella fotocamera, i baffi di luce sembrano plasmare l’immagine, donando movimento e rendendo le fotografie poetiche e leggere.


La tradizione del calendario d’autore: una vera e propria sfida per Epson

Come ogni anno, si rinnova la sfida per le stampanti Epson. Dopo aver superato la prova della stampa su formato panoramico, riproposto anche per il Calendario 2018, si è trattato in questo caso di rendere nel modo più fedele possibile la delicatezza delle sfumature, l’atmosfera evanescente, i colori tenui delle immagini.

Il Calendario, rilegato con un processo interamente artigianale e realizzato in 800 copie numerate, è composto da un totale di 9.600 fotografie originali, prodotte con stampanti, carte e inchiostri Epson, quindi incollate manualmente una alla volta.

Prima di Cristina Omenetto altri grandi nomi hanno affiancato l’azienda in questa avventura: Giorgio Lotti, Franco Fontana, Mario De Biasi, Giovanni Gastel, Mimmo Jodice, Ferdinando Scianna, Gian Paolo Barbieri, Gianni Berengo Gardin, Massimo Vitali, Vittorio Storaro, Gabriele Basilico, Maurizio Galimberti, Stefano Unterthiner, Luca Campigotto, Renato Marcialis, Francesco Radino e Andrea Pistolesi.


Cristina Regina Omenetto, la fotografia come indagine e ricerca

Nasce a Milano, dove vive e lavora. Si avvicina alla fotografia negli anni ottanta, dopo numerose esperienze di studio e di lavoro in Italia, a Londra e in California, orientando il suo lavoro verso il campo dell’indagine sociale, del ritratto, del paesaggio e della ricerca. Da tempo sperimenta e pubblica lavori sul paesaggio utilizzando una tecnica personale di ripresa, dove frammenti dello spazio e del tempo si sovrappongono e si sommano in sequenze che vanno oltre la consueta staticità della rappresentazione. Ha esposto i suoi lavori sia in Italia sia all’estero e sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private internazionali.

Il Calendraio completo si può trovare all’indirizzo
www.epson.it/calendario18-omenetto.

 


30/11/2017


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