Inchieste e ispirazioni

Editoria per ragazzi, stampa e finishing sono parte della storia

Alla Bologna Children’s Book Fair 2023 sono stati presentati gli ultimi dati sull’editoria per ragazzi: il settore è in crescita e la fisicità dell’oggetto libro continua a giocare un ruolo fondamentale. Ma un mercato in crescita è anche un mercato affollato, in cui la competizione per l’attenzione dei lettori è altissima. Questo significa rubare qualche freccia all’arco di altre aree della comunicazione visiva: via libera agli albi illustrati a quinto colore, inchiostri fluo, fustellature, lamine e nobilitazioni. Come mettere questi strumenti al servizio delle storie? Lo abbiamo chiesto a Leonardo Aldegheri di Società Editoriale Grafiche AZ, Emanuele Basso di The6th, e le illustratrici e autrici Anna Pirolli e Marianna Coppo.

Di Roberta Ragona | Su PRINTlovers 97

In un mondo dell’intrattenimento in cui i contenuti più diversi competono per il tempo e l’attenzione dei più giovani, i libri sono ancora un caposaldo. Secondo i dati presentati dall’Associazione Italiana Editori durante l’ultima edizione della Bologna Children’s Book Fair – una delle più importante fiere al mondo per il mercato del libro e la fiera di riferimento per il mondo dell’editoria ragazzi e albi illustrati – i ragazzi e le ragazze tra i 4 e 14 anni che hanno letto almeno un libro non scolastico nell’ultimo anno sono un sorprendente 96%. Un numero importante, specie se confrontato con il 75% del 2018. Un aumento che riguarda la lettura, ma anche la cosiddetta pre-lettura, ossia la manipolazione di oggetti-libro in cui l’esperienza è mediata dagli adulti di riferimento – genitori, insegnanti, animatori – e l’interazione con il libro è un’esperienza sensoriale in cui le illustrazioni e la comunicazione visiva accompagnano la parola scritta non ancora accessibile autonomamente, fatta di texture di materiali diversi, fustellature, nobilitazioni. Ma se nella fascia che va da 0-3 anni gli espedienti ingegnosi servono a familiarizzare i bambini e le bambine con i libri, per le fasce di età più alte le soluzioni di stampa devono far scoccare una scintilla di curiosità per quel libro e proprio quello. Nel 2022 il mercato editoriale per bambini e ragazzi in Italia è valutato in 268,4 milioni di euro, 283 milioni se si aggiungono anche i fumetti: il 18% di quanto si è speso in Italia nel 2022 per l’acquisto di libri. Più di un libro su cinque. Non solo sono aumentati i lettori, ma si legge di più: il 58% dei lettori dichiara di dedicare a questa attività tra una e tre ore a settimana. In questo la fisicità del libro gioca un ruolo fondamentale: la lettura digitale riguarda infatti solo l’1% del campione, mentre il 51% dei giovani lettori continua a leggere esclusivamente sulla carta. D’altra parte le caratteristiche dell’albo illustrato favoriscono questo mezzo: l’esperienza della storia è mediata dal linguaggio della comunicazione visiva, attraverso il design delle copertine, le illustrazioni, i fumetti e l’uso delle immagini.

Ma un mercato in crescita significa anche un mercato affollato, in cui la competizione per gli occhi e l’attenzione è altissima. Per questo la progettazione dell’albo illustrato guarda anche ad altre discipline, come ad esempio il packaging design. Emanuele Basso, Direttore creativo dell’agenzia The6th, ci parla di come la propria esperienza sul lavoro di marca sia stata messa al servizio di oggetti che devono essere in grado di raccontare una storia, intrattenere, piantare un germe di curiosità sul mondo: «Siamo stati contattati da Stefano Moro e Fernando Ambrosi, art director che lavorano all’interno di Mondadori Ragazzi per lavorare su una nuova collana. Si tratta di una serie di titoli appartenenti a diverse case editrici del gruppo – Mondadori Libri, Il battello a vapore e Rizzoli – riuniti all’interno di una raccolta che mettesse insieme i “nuovi” classici, i libri contemporanei che negli ultimi anni si sono aggiunti al canone per ragazzi. Si trattava di dare loro una veste grafica che riflettesse questo status di classici moderni. Abbiamo lavorato su Gli Imperdibili con un mix di illustrazione e hand-lettering, utilizzando lettering diversi che riflettessero il carattere del testo, ma accomunati da uno stile che tenesse insieme il senso generale della collana. Quello che distingue l’editoria ragazzi da altre aree della produzione editoriale – prosegue Basso – è il modo in cui si presentano come oggetti, con una forte componente visuale che è parte integrante dell’identità del testo. Un aspetto che è emerso durante il lavoro è che alcune soluzioni di comunicazione visiva mutuate dal packaging design risuonavano particolarmente con l’immaginario della fascia 13-15 anni. Nel momento in cui abbiamo discusso le possibili soluzioni, un punto importante che è stato sottolineato è il fatto di non concentrarsi solo sulla forza delle immagini, ma di ragionare da subito su una serie di soluzione di nobilitazioni che rafforzassero le immagini e aiutassero i libri a risaltare sugli scaffali delle librerie. È una battaglia che si gioca sul colore, con tutti gli strumenti a disposizione della nobilitazione e della cartotecnica.
Le copertine della collana sono plastificate opache soft touch, sia per la resa tattile che per far risaltare le lamine colorate e le lucidature su elementi del fronte e della costa. Abbiamo usato la lamina per mettere in risalto gli elementi iconici della narrazione, sia ripresi da edizioni precedenti che avevano particolarmente colpito la fantasia dei lettori, che da altri adattamenti della storia, come ad esempio il poster del film nel caso di Star Girl di Jerry Spinelli.
Nella formazione degli illustratori non viene affrontata spesso la nobilitazione, ci si concentra più sul disegno e il soggetto, ma la componente di texture ed effetto materico può avere grande importanza sulla resa finale del lavoro. Per questo è importante la comunicazione con l’art director e chi si occupa del progetto grafico: una volta trovata la quadra sul soggetto, incorporare il ragionamento sulle nobilitazioni già in fase di colorazione aiuta a risolvere dei problemi e a velocizzare notevolmente il lavoro, giocando sui diversi materiali».

Ma come mai l’uso di questi strumenti è cresciuto così tanto negli ultimi anni? Spiega Leonardo Aldegheri, CEO di Società Editoriale Grafiche AZ, azienda di San Martino Buon Albergo (VR) specializzata nella stampa di albi illustrati: «Soluzioni di cartotecnica particolari o abbinamenti col tessile non sono strettamente una novità, ma nel momento specifico sono diventati una necessità all’interno di un mercato in cui solo in Italia si pubblicano oltre 200 titoli al giorno. Noi ci siamo specializzati per diventare un polo di eccellenza della stampa per gli albi illustrati. L’educazione alla stampa e il supporto alle case editrici sono nel DNA di AZ dalla fondazione nei primi anni Settanta, a partire dalla collaborazione con Stepan Zavrel sin dalle prime edizioni della Mostra Internazionale di Illustrazione per l’Infanzia di Sarmede. Gli albi illustrati non sono stampe come le altre e non sono neanche libri come gli altri, sono – oltre che un prodotto commerciale – anche un oggetto artistico. Non si tratta solo di riprodurre le illustrazioni, ma di comunicarne l’emozione e l’intento. Questo significa prestare attenzione alla calibrazione dei file e le curve cromatiche, alle prove colore, a “cesellare” il file prima di arrivare alle ciano anche in base alla scelta della carta da parte del cliente.
Un altro aspetto di unicità degli albi illustrati – prosegue Aldegheri – è la fase di confezione e rilegatura: un libro sottile da 32 pagine ha specificità molto diverse da un tascabile, e le nostre macchine sono modificate appositamente per i formati e la paginazione degli albi. Ci concentriamo molto anche sull’aspetto di ricerca e sviluppo, come ad esempio le tecnologie AZ Neon e Ghost che abbiamo presentato negli ultimi anni. Entrambe lavorano sull’impressione di sorpresa e di meraviglia di una pagina che nasconde qualcosa di più sotto la propria superficie. Entrambe le tecniche di stampa sono compatibili con una grande varietà di carte, dalla classica uso mano fino alla carta realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agro-industriali o persino la Petra con l’80% di carbonato di calcio. AZ Neon non è solo un inchiostro fluo, ma ha delle caratteristiche peculiari di rifrazione che diventano particolarmente suggestive con la luce UV. Altrettanto per la stampa Ghost, una tecnologia di stampa che “nasconde” all’interno della grana della carta delle immagini visibili con una fonte di luce, come ad esempio la torcia di un telefono. Quello che prima aveva bisogno di accessori particolari come le lenti a filtro rosso, con la stampa Ghost si può fare in maniera molto immediata, “nascondendo” un ulteriore livello di lettura nelle pagine di una storia. Nelle mani degli autori sono veicoli per infinite storie, e uno strumento di grande suggestione e magia per il lettore bambino».

Non solo, quindi, quinto colore e soluzioni cartotecniche come parte dell’estetica della copertina, ma come aspetto integrale della narrazione. Una tendenza così significativa che all’uso creativo del quinto colore è stata dedicata un’intera mostra con talk all’interno dell’edizione 2022 della Bologna Children’s Book Fair. “Fluo Books”, realizzata da Accademia Drosselmeier e curata da Grazia Gotti e Petra Paoli, e che aveva tra i suoi speaker anche Leonardo Aldegheri e Mirco Dionati di Grafiche AZ, esplorava proprio le potenzialità narrative degli inchiostri fluo. Tra i libri in mostra anche “Anonymouse”, albo illustrato scritto da Vikki VanSickle e illustrato da Anna Pirolli, edito inizialmente per Tundra Books e in Italia da 24 Ore Cultura. Racconta Anna Pirolli: «Il contrasto tra l’assenza di colore della città e le opere di street art di Anonitopo sono la chiave della vicenda. Ho immaginato da subito la storia col quinto colore, volevo rappresentare da una parte il mondo della città con le sue regole e la sua quotidianità dai colori spenti, e dall’altra la forza di rottura liberatoria e spiazzante delle opere d’arte dedicate a tutti gli abitanti non umani. All’inizio avevo proposto due colori extra oltre alla quadricromia, il fucsia e un bluette, ma le proposte progettuali devono fare i conti anche con le considerazioni interne della casa editrice sul budget del progetto. Quasi sino alla fine del lavoro non ero sicura che si sarebbe potuto realizzare in quei termini, per cui ho lavorato sulle tavole in maniera tale che il contrasto che avevo in mente si potesse realizzare anche in quadricromia: un bianco e nero virato in seppia su cui sovrapporre su un livello separato le aree dell’illustrazione che avrebbero utilizzato il quinto colore. Se si fosse presentata la necessità avremmo potuto risolverla con un contrasto con un colore come il rosso, ma avremmo perso qualcosa, perché il significato emotivo del fluo è la spina dorsale della storia. Se sulle copertine c’è più sperimentazione su materiali e tecniche di stampa, quando si tratta degli interni deve essere sempre una decisione che va a sostenere il racconto: non può essere una scelta estetica fine a se stessa».

Un principio simile anima l’uso delle fustellature, che da presenza immancabile dei libri per i piccoli ha fatto la propria comparsa anche in copertine e interni di albi per un pubblico più ampio. Si va da progetti intricati come “Ti aspetto. Jacominus Gainsborough” e “Il piccolo teatro di Rebecca” di Rebecca Dautremer a forme semplici ma cardinali nella narrazione come “Il Buco” di Øyvind Torseter. E anche in questo caso il dialogo tra casa editrice e autrice è fondamentale, come spiega Marianna Coppo, autrice di “Thingamabob”: «Tutto è partito dal fatto che il protagonista è, per l’appunto, un “Thingamabob”: come dire un coso, un aggeggio, una cosa indefinita per cui non esiste una parola, e che può esserne molte altre in base al contesto. Qui entra in gioco la fustellatura della copertina, che fa da contenitore, contesto e dà una forma al protagonista. Nella prima versione dello sketch che ho proposto avevo pensato di avvolgere una copertina rigida arancione pieno con una sovraccoperta bianca fustellata da cui sarebbe emersa la forma di Thingamabob. L’idea è piaciuta, ma la sovraccoperta era una soluzione troppo fragile per un libro per lettori tra i 3 e i 7 anni. Siamo arrivati quindi alla soluzione dell’edizione rilegata con copertina rigida fustellata e risguardi arancioni. Nel caso di Thingamabob oltre alla fustellatura abbiamo usato l’arancio pantone per il protagonista,  mentre per Ray – Lucio nell’edizione italiana – la lampadina in copertina è stampata con inchiostro fosforescente. Tundra Books è una casa editrice aperta alle soluzioni di stampa al servizio della storia, ma più in generale mi sembra che da parte delle case editrici ci sia più disponibilità a prendere in considerazione la cartotecnica non solo sugli activity book ma anche sui progetti autoriali per un pubblico un po’ più adulto. Forse perché dall’altra parte c’è una maggiore consapevolezza da parte degli adulti sull’importanza degli albi illustrati, e se gli adulti sono disposti a investire sui libri fatti bene le case editrici sono più disposte a sostenerli».

 


30/06/2023


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