Interviste

Doni&Associati: Guardiamo il futuro nel solco della tradizione

ca del bosco

È il più importante studio di design in Italia, ma probabilmente anche al mondo, per i brand del wine and spirits. Con alle spalle trent’anni di storia (e successi) da quando – era il 1975 - fu aperto da Simonetta Doni, pioniera nell’intuire l’evoluzione del settore, creando per ogni azienda e prodotto una nuova immagine strategica e vincente. Quello che ancora oggi Simonetta e il suo team composto di esperti e giovanissimi creativi  continuano a fare: ideare e costruire su misura (dall’expertise all’identity, dagli allestimenti al mondo multimediale e l’editoria e ovviamente il packaging) l’immagine migliore per le aziende e le loro ‘bottiglie’. Un lavoro, quello dello studio Doni&Associati di Firenze (www.donieassociati.it) spesso premiato compresa l’etichetta d’oro assegnata nell’edizione 2015 del Concorso internazionale di packaging promosso da Vinitaly, al Costa Toscana Igt bianco Gorgona 2013 dei Marchesi de’ Frescobaldi, la cui grafica era stata realizzata proprio da Doni&Associati.

La casa vinicola dei Frescobaldi è solo uno dei tanti prestigiosi clienti di Simonetta Doni, sia in Italia e sia all’estero, dalle cantine francesi a quelle spagnole, dalla Chapelle Delacroix alle Vignerons Catelans e delle Terres Secretes. Tanto che, dal Barone Ricasoli alla Cà del Bosco, da Sella&Mosca ad Antinori, da Donnafugata a Mezzacorona, dal Castello Banfi fino a Zonin e al Giv (Gruppo italiano vini), lo studio fiorentino può vantare nel suo portafoglio ben 21 delle 101 icone del vino italiano classificate dalla rivista americana Wine Spectator, la Bibbia dei vini.

 

Sono decine e decine (meglio sarebbe usare centinaia) quindi le “creature” realizzate dalla “creatrice” Simonetta Doni.
Ma ce n’è qualcuna a cui è più legata?
Tantissime. Però è difficile citarne una a scapito di un’altra. Faccio eccezione per il progetto Gorgona, anche per il suo alto valore sociale.

Si tratta della bottiglia del bianco toscano che ha vinto l’anno scorso il premio packaging di Vinitaly?
Esatto. Un premio che si è aggiunto ai molti che abbiamo ricevuto in un 2015 da questo punto di vista davvero eccezionale.

Come è nato questo progetto?
Su iniziativa, quattro anni fa, della direttrice del carcere che si trova sulla splendida isola toscana di Gorgona dove c’era un piccolo vigneto. L’idea era quella di coinvolgere un’azienda vinicola per sfruttare quell’ettaro di appezzamento – oggi raddoppiato - lavorato dai carcerati. Il progetto piacque ai Marchesi de’ Frescobaldi che mandarono sul’isola enologi e tecnici e ci coinvolsero per creare l’immagine di questo nuovo prodotto che tenesse conto del suo aspetto sociale e del fatto che nella vigna lavorano, regolarmente retribuiti, i detenuti che così imparano anche un mestiere che potrà essere loro molto utile una volta terminata la pena. Abbiamo subito pensato di coinvolgere proprio i detenuti per raccogliere i loro suggerimenti. Quelli più significativi però ce li diede il loro “tutor”, e riguardavano l’isola di Gorgona, la sua bellezza, i suoi paesaggi, il suo sole. Da lì è nata l’idea di raccontare l’isola con la grafica della bottiglia.

In che modo si è realizzata l’idea?
Abbiamo ideato con il nostro team di grafici un’etichetta autoadesiva stampata in solo due colori, quello molto leggero di fondo e il nero, che praticamente riproduce la pagina di un giornale, il giornale dell’isola, con la testata, l’articolo di fondo, la spalla. Ma proprio perché Gorgona è un tesoro nascosto abbiamo pensato di nascondere l’etichetta avvolgendola in una carta bianca speciale, leggermente inchiostrata, che non si rovina anche se la bottiglia, come per tutti i vini bianchi, viene messa nel secchiello del ghiaccio. La carta è fermata da un sigillo giallo, che ricorda il sole di Gorgona, abbinata ala chiusura in gomma e lacca, sempre gialla, della bottiglia. La carta che ricopre la bottiglia sul retro ha stampato la stessa pagina di giornale dell’etichetta e una volta bevuto il vino, contenuto in una tradizionale bottiglia verde scuro borgognotta della Vetreria Etrusca, la si può collezionare. E mi creda, ho visto contendere questa carta da collezione nei dopo cena tra più di una persona. Anche perché in questi anni hanno scritto sul “giornale di Gorgona” persone come lo stesso marchese De’ Frescobaldi e Andrea Boccelli”.

Come si completa il packaging?
Con casse di legno in pino, che possono contenere una o sei bottiglie e la magnum. All’interno della cassa è stampata la mappa dell’isola.

A chi vi siete affidati per la stampa?
Si tratta come avrà capito di un imballaggio speciale per bottiglie special editions. E quindi è curato nei minimi dettagli. Per questo abbiamo affidato la stampa a una tipografia di alta qualità e innovazione come la Modulgraf di Barontini, che si trova vicino a Firenze mentre l’imballaggio viene realizzato nella cantina Frescobaldi, e l’applicazione della carta coprente viene fatta tutta a mano.

Il progetto Gorgona conferma come sia importante vestire il prodotto dalla bottiglia all’etichetta?
Il vino è sempre più, oltre che un’eccellenza alimentare, un segno di status e di consapevolezza di qualità della vita. Anche per questo si identifica ad esempio molto bene con il made in Italy. Saper comunicare bene un vino con un adeguato lavoro di design visuale è sempre più un elemento fondamentale di identità, di memorabilità, di posizionamento e determinante per la scelta finale del consumatore. Il visual design efficace è un investimento strategico per accrescere il valore di ogni specifico vino e dell’azienda.

In questi anni la bottiglia è diventata più semplice, lineare, diciamo vintage o ricca e affascinante?
Sia l’una che l’altra cosa, la diffusione, non solo commerciale, ma anche culturale del vino, si è enormemente ampliata e di conseguenza anche l’offerta di nuovi prodotti. Si è quindi esteso lo spazio nell’ambito del design visuale per poter interpretare questo elemento. Anche in questo caso il fascino e il design della bottiglia devono convergere con la massima attenzione per valorizzare il prodotto e corrispondere alla filosofia dell’azienda e ai messaggi che intende trasmettere. Nel caso di Gorgona, era un messaggio sociale ma anche volto a evidenziare la magnificenza dell’isola.

La stessa cosa si avverte anche per le etichette?
Certo, un’importante parte del nostro lavoro è il continuo aggiornamento e la continua ricerca che facciamo per conoscere, approfondire e padroneggiare i nuovi materiali e le nuove tecniche di lavorazione, le nuove carte, come quella che abbiamo cercato per Gorgona, gli inchiostri, i rilievi le resine e le moltissime novità che il continuo progresso tecnologico e industriale ci mette a disposizione. Per noi è importante avere lo sguardo rivolto al futuro senza perdere il feeling con la tradizione per interpretare al meglio ogni lavoro.


03/04/2016


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