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Un’officina creativa tra gioco e design

legami

Succede di avere cominciato una brillante carriera in una grande multinazionale americana come revisore dei conti e di accorgersi che quel mestiere (ben retribuito ma un po’ troppo noioso) non sia quello più adatto, capace di esprimere al meglio le proprie qualità e la propria personalità. E così, colui che nel 2002 era un revisore dei conti oggi è alla guida di una “officina creativa” che da Bergamo si sta facendo conoscere in tutto il mondo con i suoi oggetti colorati, innovativi e dal prezzo super accessibile, dalle agende ai calendari, dagli accendini al beauty e all’high tech con il marchio Legami. Quello nato e pensato nel 2003 da Alberto Fassi quando, abbandonata la carriera da revisore, ha fondato ad Azzano nel Bergamasco la società R&D srl, acronimo di Ricerca e Sviluppo in inglese. E quindi a Milano il brand Legami. Legato, scusate il gioco di parole, al primo oggetto di successo: una cinghia per libri. Da allora, in dodici anni, Legami ha bruciato le tappe e oggi è un marchio che contraddistingue un’azienda con una cinquantina di dipendenti e 13 milioni di euro di fatturato, destinati a raddoppiare l’anno prossimo con il nuovo piano di sviluppo, dall’ampliamento delle collezioni e dei cataloghi (tutti ispirati a un’identica filosofia di vita) allo sviluppo della rete distributiva che conta oggi sei negozi monomarca (l’ultimo aperto a Catania) e la presenza, racconta lo stesso Fassi, «nelle più prestigiose librerie, nei migliori department e concept store, mall e shop museali».
Rinascente, Coin, Feltrinelli, Galeries La Fayette, Colette, Thalia, Waterstone, Fnac, El Corte Inglés, Hugendubel, Exclusive Books, Ito-Ya, HMV, Container Store, Calendar Club, Centre Pompidou e Tate Modern, solo per citare, aggiunge, «alcuni dei nostri migliori clienti». Oltre allo sviluppo di nuove partnership distributive e all’apertura di altri punti vendita diretti (cominciati con i tre di Bergamo, uno in centro città, uno all’Orio Center e il terzo all’aeroporto di Orio al Serio), Legami punta a incrementare l’e-commerce, possibile oggi sia direttamente dal sito (www.legami.com) sia con l’accordo con Amazon, dove oggi sono presenti solo un decimo delle collezioni.

Come si potrebbe definire la sua azienda?
Legami si potrebbe definire una “design company” dove si pensano e realizzano prodotti distintivi, di qualità, che hanno come punto di forza il valore del brand e l’affermazione di uno stile che non rincorre le mode ma si impone come tale.

Qual è la strategia di Legami?
Operiamo in diverse classi merceologiche (stationery, oggettistica, beauty, high tech) e il nostro impegno è quello di consolidare la nostra identità (di marchio, collezioni e di prodotto) sia nelle classi merceologiche che attualmente copriamo, sia in quelle in cui non siamo ancora presenti e che svilupperemo. Sempre in viaggio per il mondo alla continua ricerca di nuove tendenze e idee, vogliamo stupire il mercato con proposte originali ed esclusive, ricche di ironia, colore e attualità. Ci rivolgiamo a un consumatore moderno, esigente, consapevole, giovane ma senza limiti di età, sognatore, viaggiatore alla ricerca di emozioni, che trova nel catalogo Legami la soddisfazione delle proprie necessità e dei propri bisogni. Nei prodotti Legami ci sono idee, qualità, passione, rispetto dell’ambiente, a un prezzo corretto. Il nostro codice etico, del resto, ci ha permesso di collaborare con le maggiori organizzazioni internazionali per la tutela della persona e dell’ambiente.

I punti di forza della sua azienda?
Design, colore, qualità dei materiali, funzionalità e semplicità d’uso caratterizzano tutti i prodotti Legami (a un prezzo da 1 euro fino a 30, soglia che con le novità in arrivo a gennaio salirà a 50 euro). Queste caratteristiche valgono a partire dal catalogo degli oggetti high tech a quello dedicato alla cosmesi (dal burro cacao alle creme per le mani), dalle collezioni da viaggio (dal porta passaporto alla bilancia pesa valigie) a quelle dei kit Sos (il ripara occhiali piuttosto che i cacciavite multifunzione), per finire, ma non ultimo per importanza, al mondo della cartoleria e dello stationary. Che rappresenta, con agende, notebook, calendari e block notes, un vero e proprio punto di forza di Legami.

Dove producete le collezioni della cartoleria?
Se per ogni creazione, vista la grande differenziazione di settori, viene individuato il produttore adatto – anche all’estero – le collezioni della cartoleria vengono realizzate (dalla stampa alla legatoria) tutte in Italia grazie a un parterre di fornitori a partire da grandi aziende del territorio di Bergamo come Arti Grafiche Johnson, Lediberg e Arti Grafiche di Bergamo o più di nicchia come la Stamperia Editrice Commerciale, e comprende anche altri stampatori scelti in base alla tipologia della commessa e ai quali viene chiesta, oltre alla qualità produttiva, una grande flessibilità coniugata alla rigorosità dei tempi di consegna. Tenendo conto, ad esempio, che il settore stationary risente molto della stagionalità. Fin dall’inizio abbiamo curato la qualità e il made in Italy di diari e calendari, dalla scelta dei materiali alle finiture di stampa, perché il consumatore percepisse, anche al tatto, con la morbidezza delle copertine, che si trattava di un prodotto italiano. Allo stesso modo abbiamo sempre puntato sul colore, ben 12 diversi per le agende, e sulla qualità di stampa, sempre realizzata con macchine piane, indipendentemente dallo stampatore, dalle tirature e dai formati che per i calendari, dove viene riservata un’attenzione particolare alle illustrazioni fotografiche, ne prevedono ben cinque, dal mini di 5x5 cm a quelli maxi.
Agende, block notes, calendari, un mondo di carta che continua ad avere successo nonostante la concorrenza digitale?
Certamente. A mio avviso la carta in questo settore non morirà mai, anzi viene sempre più apprezzata e integrata con i device elettronici. Non si rinuncia alla bellezza di un calendario stampato come, allo stesso modo – lo faccio anch’io – si possono fissare gli appuntamenti o i numeri di telefono sulle agende elettroniche e lo smartphone ma poi c’è sempre il momento in cui, magari quando si viaggia, si vuole sfogliare un diario di carta o prendere appunti su un taccuino.

La carta, intesa come mezzo di stampa, fa parte anche delle vostre strategie di comunicazione?
In realtà, tranne episodi saltuari, in questi anni non abbiamo mai fatto pubblicità per far conoscere il brand e i nostri prodotti. Stiamo lavorando e investendo invece per il nuovo sito di Legami che, entro la metà del 2016, diventerà una vera e propria piattaforma social collegata a tutti i social network più importanti e con un “Legami social team” che svolgerà una comunicazione diretta con il nostro target di clientela, che va in particolare dai 13 ai 45 anni, veicolando la filosofia che caratterizza tutte le nostre collezioni e quindi tutti i nostri oggetti.


10/05/2015


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