Inchieste e ispirazioni

Spettacolari architetture di carta

Cascate di fiori che s’affacciano dai soffitti, pareti intagliate a nido d’ape, capanne in forma di romantici igloo, divisori che sembrano spirali di luce, decori, geometrie a rilievo… tutto è in carta, ritagliata in forme morbide e originali, stampata, personalizzata. Grazie alle originali strutture realizzate in Drop Paper, un materiale brevettato, composto da cellulosa, poliestere e fibra di vetro, l’azienda francese Procédes Chénel si è conquistata un posto molto speciale nel mondo degli allestimenti di grandi spazi, fiere, musei, architetture temporanee.

Di Marilde Motta | Su PRINT 79 

Procédés Chénel è un’azienda francese che, dal 1896, ha accumulato 70 brevetti relativi ai processi di lavorazione della carta per creare soluzioni scenografiche straordinarie: dai grandi spazi fieristici alle vetrine, dagli interni di abitazioni agli eventi su larga scala. L’azienda applica le sue tecnologie di lavorazione anche per dar vita a prodotti d’arredo permanenti, lampade e simpatici oggetti. Con l’invenzione della Drop Paper® (una carta composta da cellulosa, poliestere e fibra di vetro), Procédés Chénel apre la strada a inedite soluzioni di allestimento e dà vita a un’intera famiglia di prodotti: Fluo Drop, Perfo Drop, Kraft Drop, Sparkle Drop, Silk Drop e così via fino alle recenti Air Drop, Origami Drop, Washi Drop. Carte stampabili e lavorabili al servizio della creatività dei designer.

Procédés Chénel possiede attrezzature sofisticate che risolvono difficili processi di produzione. C’è qualcosa che solo Procédés Chénel può fare?
Sono 123 anni che la nostra società cerca d’essere innovativa per offrire le migliori soluzioni di allestimento in fiere, luoghi di vendita, eventi e nel design. Dal 1896 al 1991 la nostra azienda è stata essenzialmente un appaltatore per fiere ed eventi fornendo gli allestimenti richiesti. Il mio bisnonno iniziò costruendo per le esposizioni poiché era falegname e portò la sua azienda verso questa specifica attività …. costruire e smantellare installazioni nelle fiere. Anche il nonno, che gli succedette, rinforzò il legame della sua azienda con gli organizzatori di mostre e fiere. Mio padre, Guy Chénel inventò una quantità di sistemi originali, mai visti prima come, per esempio, stand a due piani, soluzioni di pavimentazione e per soffitti, sistemi per concorsi di animali. La svolta veramente significativa avvenne nel 1974 quando inventò la Drop Paper®. Si tratta di una carta favolosa e i suoi incredibili utilizzi sono oggi il nostro core- business. Da quattro generazioni, realizziamo le nostre macchine in modo da poter trasformare tutte le carte che sviluppiamo con aziende industriali francesi. Abbiamo un’intera selezione di carte ignifugate, dalle carte kraft alle trasparenti e tessuti tecnici intelligenti come Smoke Out. Le nostre macchine non sono state brevettate, ma producono manufatti esclusivi come il nido d’ape, sono anche in grado di stampare, tagliare, piegare, imprimere a rilievo, perforare la carta …. sempre per dare una risposta consona alle richieste dei nostri clienti, principalmente designer.

Le macchine sono dunque di proprietà di Procédés Chénel e sviluppate su specifici bisogni?
Sì, abbiamo inventato una macchina per produrre la struttura del nido d’ape con la nostra Drop Paper che ci consente di realizzare soffitti, tramezzi, lampade e mobili. La Drop Paper è stata inventata nel 1974, era il materiale usato per fare le soffittature a zig-zag. Le sue caratteristiche sono incredibili, è ignifuga, luminescente, leggera, antistatica e non si modifica. Il soffitto a zig-zag è stato prodotto in tre milioni di metri quadri. Per anni, una delle maggiori installazioni è stata la fiera d’arredo Abitare il Tempo, a Verona. Poi un poco alla volta, questo materiale è stato usato per striscioni e segnaletica, scenografie per musei e interni. È esaltante poter essere capaci di rispondere alle richieste più creative dei nostri clienti. Procédés Chénel è la cassetta degli attrezzi per i designer, collaboriamo con Paola Navone, Daniel Rubin, Jean Nouvel, Jean-Louis Berthet, Stephane Zalejki, Emmanuelle Moureaux, Patrick Nadeau, Matali Crasset, solo per citarne alcuni. Non solo otteniamo ciò che ci chiedono, ma sviluppiamo anche, con alcuni di loro, delle soluzioni che prima non ci saremmo mai immaginati. La graduale collaborazione con i designer ci ha consentito di offrire molti differenti prodotti e soluzioni.

Tutte le fasi del processo produttivo sono realizzate all’interno di Procédés Chenel?
Attuiamo pressoché tutte le fasi del processo produttivo. Talvolta ci facciamo aiutare da risorse esterne quando non abbiamo lo strumento richiesto. Personalmente è ciò che preferisco, essere capace di assemblare altre competenze per ampliare la nostra proposta. La vita è bella quando si incontrano altre persone appassionate che ti apportano le loro straordinarie risorse!

Procédés Chénel lavora diversi materiali per differenti scopi, quando i clienti richiedono la personalizzazione, come scegliete il processo di stampa, gli inchiostri, gli effetti di finitura?
Ci chiedono spesso l’impossibile. Ciò che amiamo di più è spingere in avanti i limiti dei parametri noti. Recentemente siamo riusciti a stampare oro e argento sulle nostre carte. La tecnica è di unire la lamina di metallo alla nostra carta e stampare qualsiasi colore su questa lamina, pur restando al livello richiesto di ignifugazione. Questo è possibile grazie all’aiuto del genio industriale delle aziende che provano e saggiano nuovi processi, questo apre poi la via a molte possibilità di personalizzazione. Abbiamo recentemente prodotto delle strutture a soffietto, con il sistema a nido d’ape, per la catena di negozi
J. Crew, in USA, con brevissimo preavviso. Anche la velocità di realizzazione è un fattore importante.

Qual è il ruolo della produzione manuale, artigianale? Quali sono i processi che possono essere fatti soltanto usando le mani e l’abilità personale?
La manualità è al centro della nostra azienda. Realizziamo una quantità di prototipi in primo luogo per vedere quale tecnica sarebbe meglio impiegare, ma molto spesso ci rendiamo conto che la tecnica è proprio la produzione a mano. Abbiamo all’interno dell’azienda persone con abilità e competenze eccellenti, ma lavoriamo anche con diversi laboratori come quelli nelle prigioni. Abbiamo sviluppato un programma con un carcere femminile, instaurando in questo modo una relazione equa per loro e utile per sviluppare l’artigianalità. Noi beneficiamo di prezzi ragionevoli e loro producono lavori interessanti e progetti artistici.

Insegnate i processi artigianali alle nuove generazioni?
Sì, siamo molto coinvolti nella formazione degli studenti. Abbiamo organizzato numerose competizioni fra diverse scuole di design (nel nostro sito web ne diamo un resoconto aggiornato). Abbiamo anche un programma annuale di accoglienza degli studenti, come stagisti, nel nostro laboratorio.

Quali sono le vostre maggiori fonti di ispirazione: tendenze estetiche, o il brief del cliente?
Siamo a disposizione dei nostri clienti, che sono designer. Sono loro i creativi. Quel che ci chiedono è di realizzare quel che loro hanno creato. Naturalmente tutti questi progetti che dobbiamo realizzare sono essi stessi una fonte di ispirazione. Ma il nostro principale scopo è di rimanere dove siamo, dei facilitatori di design, un’azienda che realizza. La creatività è infinita, ma il modo di concretizzarla è limitato. Preferiamo essere l’abile laboratorio su cui i designer possono fare affidamento.

Qual è il progetto più impegnativo che Procédés Chénel ha realizzato?
Abbiamo realizzato un enorme lampadario per Alberto Pinto, una nota società di design, immaginato da Stephane Zalejky nel luglio 2017. La carta usata è Drop Paper, stampata e illuminata con tubi al neon ad alto voltaggio che sono gli strumenti più duraturi e a minor consumo. Siamo così orgogliosi di vederlo appeso giorno e notte nell’atrio di Sceneo e supponiamo ci resterà per lungo tempo come un elemento identificativo di questo importante e nuovo edificio a Bezon, che sta diventando la nuova area degli affari vicino a La Défense. L’installazione è stata piuttosto acrobatica, abbiamo lavorato con un team così eccellente che questa resterà per sempre la nostra esperienza più ragguardevole.

Procédés Chénel è nato in Francia e si sta sviluppando in altri Paesi. Come organizzate le attività internazionali?
Abbiamo sede a Parigi e lavoriamo in tutto il mondo grazie a un network di distributori locali. I distributori sono società indipendenti che hanno scelto di presentare i nostri prodotti nel loro proprio Paese. È un grande apporto di ispirazione vedere come persone differenti adattino i nostri prodotti al loro mercato. Grazie a questa straordinaria rete facciamo crescere la nostra offerta e anche la nostra competenza.

Cosa significa avere una cultura francese nel campo della creatività?
La Francia è depositaria di molte tecniche e processi artigianali di cui beneficiamo. Siamo stati insigniti recentemente del premio EPV (impresa del patrimonio vivente), questo significa che facciamo parte di questa tradizione culturale. Speriamo che la nostra industria sopravviva alla concorrenza e proceda oltre con ulteriori innovazioni.

 


31/07/2020


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